Saranno gli stessi produttori o distributori ad autoregolamentarsi
Il Ministro della cultura Dario Franceschini, dopo aver firmato il decreto che istituisce la Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche, puntualizza:
“Abolita la censura cinematografica, definitivamente superato quel sistema di controlli e interventi che consentiva ancora allo Stato di intervenire sulla libertà degli artisti”
Tanti i casi di censura del passato, come si apprende da Rollingstone.it;
sono 274 film italiani, 130 americani e 321 da altri Paesi su 34.433 lungometraggi sottoposti a censura dal ’44 a oggi; e 10.092 ammessi dopo modifiche, ben un terzo del totale, secondo il censimento in occasione della mostra del Ministero della Cultura, Cinecensura.
Torna alla mente il processo e il rogo di Ultimo tango a Parigi di Bernardo Bertolucci, il caso più evidente di censura nel lontano 1972.
Saranno gli stessi produttori o i distributori ad autoclassificare l’opera cinematografica, alla commissione spetterà solo il compito di validare la congruità.
Occorre precisare che quanto detto vale solamente per le uscite in sala, mentre per le distribuzioni in streaming vige il Parental Control ed è la famiglia ad averne la responsabilità.
Fonte Rollingstone.it