L’aumento dei prezzi delle materie prime causato dal conflitto in Ucraina fanno allarmare i consumatori, mentre la filiera della distribuzione inizia a registrare una contrazione della disponibilità di prodotto.
Secondo i dati di Quotidiano Energia, comunicati dai gestori all’Osservaprezzi carburanti del Mise, il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self sale a 1,886 euro al litro (ieri 1,880), con i diversi marchi compresi tra 1,881 e 1,896 euro al litro. Il prezzo medio praticato del diesel self cresce a 1,760 euro al litro. Il prezzo sale ancora di più sulla modalità del servito: per la benzina il prezzo medio a da 2,015 euro al litro, la media del diesel servito aumenta a 1,895 euro al litro. Il prezzo del Gpl si regista un rialzo che va da 0,821 a 0,835 euro al litro, infine, il prezzo medio del metano aumenta e si posiziona tra 1,749 e 1,882 euro.
Sui mercati internazionali le quotazioni del greggio continuano ad aumentare: il Brent, riferimento per il mercato europeo, oscilla sui 110 dollari al barile con una crescita che ad oggi sfiora il 5%. Il presidente della Federazione benzinai della Confesercenti, Giuseppe Sperduto, ha affermato in un intervista che i benzinai sono difficoltà visto che la benzina ed il gasolio sono a 2 euro al litro e non riescono nemmeno più a fare scaricare il carburante che, quando arriva al gestore, ha sempre un prezzo più alto rispetto al giorno precedente. I benzinai non possono continuare a far fronte a questi rialzi.
