In questi giorni, l’opposizione ucraina all’occupazione russa si è fatta sentire particolarmente in alcune città, arrivando ad organizzare manifestazioni nelle città ucraine cadute ormai nelle mani di Mosca.
È quello che è accaduto a Kherson, città portuale ucraina tra le prime ad arrendersi ai russi, che pertanto non ha subito i pesanti bombardamenti delle altre città. Tuttavia, tra i cittadini si è acceso un fuoco di protesta, e ciò ha portato la Russia ad un cambio di strategia nei confronti delle proteste ucraine, adottando una repressione violenta verso di esse.
Difatti, durante una di queste proteste, i militari russi hanno cominciato a sparare sui civili ucraini disarmati che stavano manifestando contro l’occupazione russa delle loro città. Gli spari hanno disperso la folla che si stava avvicinando ad un posto di blocco in Piazza della Libertà, intonando cori contro l’occupazione e sventolando bandiere giallo-celesti.
Si parla di quattro feriti dal fuoco russo, due dei quali feriti gravemente e portati via in ambulanza. Secondo quanto riportato da alcune testimonianze locali, i militari russi avrebbero utilizzato anche gas lacrimogeni e granate stordenti. Kherson ha visto più volte scendere in piazza i propri cittadini per protestare, ma questa è stata la prima volta dall’occupazione in cui le forze armate russe hanno aperto il fuoco davanti ai manifestanti.