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Energie Rinnovabili. Italia meno competitiva

di Angela Pasquariello

Data l’instabilità geopolitica e il conseguente incremento dei prezzi, in particolare, del gas, oggigiorno il tema della sicurezza energetica è al centro delle priorità dell’agenda mondiale. I governi tentano di accelerare e ampliare le proprie strategie e piani in ambito energetico e rinnovabili, per contribuire a ridurre la dipendenza dalle importazioni di energia.

In tale scenario, sul fronte dell’attrattività di investimenti in rinnovabili, però l’Italia perde terreno.
Nella 59esima edizione del report EY Renewable Energy Country Attractiveness Index (RECAI), che classifica 40 Paesi in base all’attrattività di investimenti e opportunità di sviluppo nel settore delle energie rinnovabili, il nostro Paese perde due posizioni, passando dal 13esimo al 15esimo posto. A rivelarlo è uno studio di Ey.

In Italia, un fattore che ostacola gli investimenti nel settore delle rinnovabili è il lungo e lento iter approvativo di nuovi investimenti, che richiede il consenso delle autorità locali. Per questo motivo, attualmente si sta valutando un’eventuale proposta di semplificazione burocratica che contribuirebbe a migliorare il posizionamento dell’Italia nei confronti di altri Paesi.

Nonostante il ranking italiano in ribasso, però il Paese sta attraversando una fase di significativa trasformazione.
Il mercato sta evolvendo grazie ad un costo di produzione in costante riduzione; inoltre i prezzi all’ingrosso dell’energia elettrica sono ad oggi incredibilmente alti, comportando un maggiore interesse per l’energia green, meno competitiva sul mercato, a un prezzo inferiore e stabile. Fattori questi che potranno favorire l’interesse nell’investire.

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