Home Riceviamo e Pubblichiamo Ariano Irpino. Castagnozzi: “Le preoccupazioni degli emodializzati sono anche nostre”

Ariano Irpino. Castagnozzi: “Le preoccupazioni degli emodializzati sono anche nostre”

di Redazione Avellino
Lello Castagnozzi - Comitato SAT
Lello Castagnozzi – Comitato SAT

Ariano Irpino (AV) – “Lo spunto è la lettera aperta che i pazienti dell’emodialisi hanno scritto al presidente della Regione Campania, De Luca – scrive Lello Castagnozzi del Comitato SAT -. La loro preoccupazione è la mia. La loro ansia dovrebbe essere condivisa da tutte le migliaia di utenti della nostra ASL e, in particolare, del Presidio Ospedaliero di Ariano. L’impressione che ho avuto durante una mia recente visita in ospedale, è stata quella di una struttura destinata alla chiusura. Locali deserti, reparti chiusi e accorpati ad altre unità, personale che potevo contarlo sulle dita di una mano. Anche nelle aree notoriamente sempre affollate, si accedeva con facilità visto che non c’era nessuno. Una situazione davvero sconfortante, se si ha presente il fatto che le malattie non sono sparite dalla faccia della terra anzi, negli ultimi due anni se ne sono aggiunte di nuove e molto gravi, come il Covid-19, che la popolazione invecchia sempre più e sapendo che la telemedicina o l’assistenza domiciliare, sono ancora dei perfetti sconosciuti da queste parti, mi chiedevo semmai l’Irpinia non fosse diventata il giardino dell’Eden dove non esisteva né il dolore né il sudore per la fatica di vivere. Non possiamo ancora permetterci di stare a guardare silenti di fronte a un processo regressivo di tal fatta. La salute è la prima voce di bilancio dello Stato italiano. Sulla salute si sono e si concentrano le più grandi risorse in termini intellettuali e materiali, parlo ovviamente della ricerca, della prevenzione e cura delle malattie. Perché? Perché, e lo sappiamo tutti, la salute è la conquista più importante nella vita dei cittadini di una nazione, perché la mancanza di essa porta inevitabilmente a quell’abisso che tutti vorremmo si allontanasse sempre più. Noi, in Italia ci siamo riusciti. Siamo una delle nazioni più longeve della Terra, il nostro stile di vita è invidiato da tutti (meno dagli economisti: ma chi se ne frega), non da meno la nostra alimentazione, che rappresenta il vertice del buono e del meglio nel mondo. Ora qualcuno, per incapacità (l’ho sempre detto che politica e salute non si accordano) o per distrazione o per trascuratezza, ci nega questo sacrosanto diritto a cui hanno accesso tutti in Italia. Noi, di questa parte dell’Irpinia, non abbiamo diritto a essere curati, non abbiamo diritto ad avere un numero sufficiente di operatori sanitari, non abbiamo diritto ad accedere a quegli strumenti di diagnostica che hanno un po’ tutti, non abbiamo diritto a quelle specialità mediche che hanno i milanesi, i romani, i napoletani e via discorrendo. Perché? Eppure paghiamo le tasse (come non tutti) e i reati per evasione fiscale da noi sono marginali, come del resto altre tipologie di reato, e allora? Ve lo dico io, anche se passerò per presuntuoso. La verità è che non contiamo nulla perché rappresentiamo il 70% del territorio e il 30% della popolazione. Perché questo trenta per cento non incide un cavolo nelle strategie elettorali, noi qui ad Ariano non rappresentiamo nemmeno un isolato della città di Napoli e, quindi, non abbiamo alcun peso anzi, rappresentiamo un peso morto per la Regione. Questa è la realtà e dunque cosa vogliamo fare? Aspettare che le nostre amministrazioni si sveglino, improbabile; che il territorio insorga, ancora più incerto; che il presidente della Regione Campania (qui la minuscola ci va a pennello) dia una svolta a questo trend fatto di sciatteria distruttiva, periodo ipotetico del terzo tipo: irrealizzabile. Allora tocca a noi, perché la salute è un dono, è vero, ma spesso la Befana salta il turno e si dimentica di noi. Speriamo di no”.

Lello Castagnozzi Comitato Salute, Ambiente e Territorio (SAT)

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