Home Economia Stazione Hirpinia. Famiglietti: “occasione per la Città dell’Ufita”

Stazione Hirpinia. Famiglietti: “occasione per la Città dell’Ufita”

di Angelo Corvino
Luigi Famiglietti

On. Famiglietti, cosa rappresenterà la Piattaforma Logistica in Valle Ufita?.

Sarà particolarmente importante per le aree interne perché non sarà solo a supporto delle aziende irpine, ma delle aziende di tutte le aree interne del meridione che operano tra i porti di Bari, Brindisi, Napoli e Salerno. E’ stato importante che la Svimez abbia svolto questo studio su commissione di Confindustria Avellino perché si è dato un respiro nazionale all’intervento. Con il finanziamrnto della Piattaforma Logistica, l’intendimento è quello di favorire l’attrazione d’imprese legate alla presenza dello scalo merci. C’è molto da lavorare, credo siano state poste le basi per fare un buon lavoro. E’ importante che ci sia una collaborazione vera tra il mondo dell’imprenditoria privata e quello della pubblica amministrazione.

I privati in questo momento sono molto interessati alla Piattaforma?

Certamente! Per i privati la logistica è il fattore più importante per garantire la competitività. E’ un discorso molto significativo anche dal punto di vista della sostenibilità ambientale. Molto probabilmente servirà anche per lo scambio intermodale, già oggi ci sono delle esperienze che riguardano lo scalo merci di Brindisi e Foggia dove i rimorchi e semirimorchi dei TIR vengono caricati direttamente sui treni per poi arrivare in nord Italia, direttamente in Austria o in Svizzera. Così si libereranno le autostrade dai camion. Tutto ciò risponde pienamente alla logica del PNRR. Ci sarà un notevole risparmio di Co2 in atmosfera.

Cosa rappresentarà la realizzazione della stazione per le aree limitrofe?

Rappresentrà una porta, uno snodo importante nell’ambito dell’alta capacità italiana ed europea. Siamo inseriti nel corridoio europeo che va da Berlino a Palermo. Potrebbe esserci uno sviluppo turistico perché le nostre zone saranno più facilmente raggiungibili dal resto d’Italia e d’Europa; anche uno sviluppo industriale e, si spera un ripopolamento delle aree interne. Ovviamente le persone che oggi abitano nell’area metropolitana di Napoli potrebbero pensare di spostarsi in Irpinia perché potrebbero raggiungere Napoli ed il luogo di lavoro facilmente tutte le mattine. C’è quindi tutto un discorso che riguarda l’urbanistica, per questo i comuni della valle Ufita stanno pensando di realizzare un master plan che deve pianificare lo sviluppo intorno alla stazione.

C’è bisogno di interventi in termini di infrastrutture perché oggi la stazione è in mezzo al nulla.

Già da molto tempo i sindaci della Valle Ufita si stanno confrontando con la Regione e con Cascone, il presidente della commissione infrastrutture, proprio per fare in modo che ci sia tutta una serie di infrastrutture di riammagliamento intorno alla stazione che saranno finanziate con l’attuazione della programmazione regionale. A Roma c’è stato anche l’impegno del Ministero delle Infrastrutture per finanziare strade di collegamento rispetto alla stazione. E’ chiaro che non vogliamo ripetere l’esperienza di Afragola dove la stazione è stata inaugurata, i treni si fermano, ma diventa complicato raggiungerla con i mezzi pubblici. Siamo in tempo per prepararci e cerchiamo di farlo nel migliore dei modi.

E’ ipotizabile la realizzazione di bretelle ferroviarie per ammagliare tutto il sistema?

Diventa un po’ più complicato, nel senso che la grande occasione per disegnare nuove infrastrutture era il PNRR. In Irpinia molti parlano di nuove ferrovie però il problema poi è avere i progetti ed i finanziamenti. Il PNRR finisce nel 2026, i progetti ormai sono stati già presentati e finanziati. L’unico progetto che riguarda l’Irpinia è quello della piattaforma logistica perché c’era già l’idea di realizzarla. Abbiamo colto l’occasione del PNRR e siamo riusciti con una serie di sponde con il Ministero della Coesione, Con la Regione Campania e grazie a Confindustria, siamo riusciti ad inserire una scheda nel PNRR. Dobbiamo lavorare su ciò che abbiamo. Abbiamo la Napoli Bari, la stazione Hirpinia e la piattaforma logistica. Per quanto riguarda Avellino Capoluogo, dove ancora si discute della necessità di avere una stazione dal Alta Velocità, questo non può accadere per via della posizione geografica di Avellino. Però bisogna mettere in condizione i cittadini di Avellino e dell’Hinterland di poter fruire del servizio ferroviario. Quindi mettere a dispozione della navette che partano ogni 20 minuti per raggiungere, oggi Afragola, domani anche la stazione Hirpinia. Bisogna lavorare per la connessione del territorio ma questo non significa costruire per forza nuove linee ferroviarie.

Come si è arrivati a questi risultati?

Sono frutto di una programmazione. Per ottenere risultati c’è bisogno di pensare e di muoversi di conseguenza. Non arrivano in un attimo, ne si possono fare con un Tweet. C’è bisogno di programmazione e di mettere tutti gli attori indispensabli intrno ad un tavolo, e questo noi siamo stati bravi a farlo perché abbiamo avuto la collaborazione tra i vari livelli di Governo: Comune, Provincia, Regione e Governo Nazionale. Importante aver messo insieme anche Privato e Pubblico. Prima ancora che la struttura si realizzi il privato è già interessato per capire cosa succederà. Finora stiamo dimostrando che anche al Sud si può fare bene. Io spero che presto ci sia la consapevolezza da parte di tutti, dell’importanza delle azioni che si stanno mettendo in campo.

E’ possibile che intorno alla Stazione Hirpinia nasca veramente la città dell’Ufita o dell’Irpinia?

E’ sicuramente possibile, se ci crediamo succederà. E’ chiaro che avere questa infrastruttura ed attivare nuovi servizi potrà attirare anche nuovi abitanti. Chiaramente significa uscire dai confini comunali e lavorare insieme, si è creata già da tempo l’area vasta dell’Ufita, speriamo che, quanto prima, la Regione ci consenta di avviare la attività del Master Plan che serviranno a ridisegnare anche urbanisticamente la Valle Ufita. Non è una cosa che accadrà domani ma in un futuro prossimo dovrà concretizzarsi.

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