Riceviamo e pubblichiamo un contributo di Michela Monaco.

“Nella sala del Museo Civico di Ariano Irpino c’è stata la presentazione del progetto sperimentale, curato da 23 operatori nel settore vitivinicolo, volto al recupero di un vitigno autoctono: “l’Aglianico Lasco“.
Il progetto, al quale si fece già cenno qualche anno fa in un incontro con Cantina Giardino, prese il via nel 2017. Da allora, grazie al lavoro di recupero di Elziario Grasso, la cui famiglia ancora conservava intatta nei propri terreni qualche pianta madre di aglianico lasco scampata alla fillossera, in comunione d’intenti con altri Enti e soci confluiti nell’omonima Associazione, si è proceduto verso l’impianto di nuovi ceppi e verso lo studio genetico del vitigno, al fine di approfondirne le caratteristiche intrinseche e di prospettarne una futura vinificazione delle uve, assecondandone la migliore espressione in termini di qualità e di resa.

In un’annata quanto mai difficile per i viticoltori locali, ci si focalizza, dunque, su una nuova, seppur antica espressione di aglianico, quello lasco, che con i suoi grappoli spargoli a maturazione anticipata, potrebbe ad esempio consentire di tenere le produzioni al riparo dai danni climatici degli ultimi anni.
L’incontro è stato interessante e ricco di spunti. Numerosi gli interventi degli addetti ai lavori, dai contributi squisitamente tecnico-scientifici dei professori universitari della Sezione di Scienza della Vigna e del Vino del Dipartimento di Agraria della Federico II, fino a quelli di matrice politica-territoriale a cura del Presidente dell’Associzione Aglianico Lasco, dell’Assessore regionale all’agricoltura o dei funzionari di altri organi che hanno affascinato l’uditorio, composto anche da alcune classi dell’Istituto Agrario di Ariano, che verrà incluso nel progetto con delle attività di stage professionalizzanti e borse di studio.
Tra gli apporti più interessanti, quello di Daniela De Gruttola di Cantina Giardino e Presidente dell’Associzione Vitigni Antichi della Campania, che ha investito personalmente nel progetto curando, con la sua cantina, la vinificazione e l’imbottigliamento del primo aglianico lasco.
Di spessore anche l’intervento di Stefano Di Marzo, Presidente della CIA Avellino e fondatore dell’Azienda Agricola Torricino, che ha analizzato un po’ il mondo del comparto enoico campano/irpino in relazione al mercato nazionale e internazionale, sottolineando la necessità del nostro territorio di imprimersi con una caratterizzazione sempre più incisiva all’interno del panorama enologico mondiale.
In ultimo si è aperta la degustazione delle prime bottiglie di aglianico lasco a marchio Giardino, alle quali si è affiancato l’illuminante assaggio di altre quattro bottiglie di aglianico lasco, selezionate tra 16 tipologie prodotte in via sperimentale dal Dipartimento di Agraria di Portici, diversificate sulla base di tempi di raccolta delle uve, tecnologie di vinificazione adottate e non tipo di fermentazione.
Un’esperienza davvero entusiasmante che, si spera, darà modo di raccogliere i frutti sperati negli anni a venire”.
Michela Monaco